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Ravenna: mosaici e non solo

Ravenna è universalmente nota per i suoi mosaici bizantini; ma è anche una città piacevolissima da visitare e da vivere, in cui si trova sempre un motivo buono per tornare.
Noi ci siamo stati ormai molte volte, in vari periodi dell’anno: a volte solo di passaggio, altre per più giorni, e ormai possiamo dire di sentirla anche un po’ nostra.

La prima cosa da vedere a Ravenna sono sicuramente i monumenti per i quali la città è iscritta tra i siti patrimonio dell’umanità;
consiglio quindi di partire dai cinque siti culturali di proprietà della Diocesi: basilica di San Vitale, mausoleo di Galla Placidia, battistero Neoniano, Museo Arcivescovile, basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

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Attenzione: questi cinque monumenti sono visitabili solo con biglietto cumulativo. Il prezzo è sicuramente adeguato per ciò che permette di visitare ed è sfruttabile nell’arco di una settimana; però ricordate che non c’è modo di visitare singolarmente questi luoghi, quindi, se avete solo un giorno a disposizione, calcolate bene i tempi per riuscire a vedere tutto senza lasciare indietro nulla.

Dall’esterno della basilica di San Vitale, la cui costruzione iniziò nel VI° secolo, si può apprezzare la sua struttura architettonica, ma la sobrietà dell’insieme non lascia intuire lo splendore delle decorazioni che si trovano all’interno.

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La basilica è a pianta centrale. Ponendosi nel mezzo si può apprezzare  l’ambulacro, ottagonale, che si sviluppa su due livelli sovrapposti e che è movimentato da esedre con arcatelle. Molto ricca la decorazione pittorica delle esedre e della cupola, ma la vera protagonista è la decorazione musiva del presbiterio e della cupola.

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Vale la pena osservare ogni settore di questi mosaici, da quelli puramente decorativi, a quelli che invece mostrano scene sacre. Molto note sono poi le due scene con i corteggi che accompagnano l’imperatore Giustiniano e la moglie Teodora.
Lo scintillio dei mosaici, l’affollarsi di figure e altri elementi decorativi può colpire anche i bambini. Cercate insieme qualcosa che possa piacere loro, come ad esempio gli animali che compaiono qua e là nei mosaici, o perfino sui capitelli.

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Potete poi sostare nel giardino che circonda la basilica (dove troverete sparsi anche dei sarcofagi), prima di accedere al mausoleo di Galla Placidia, risalente alla prima metà del V° secolo. Si tratta di un piccolo edificio con pianta a croce latina, estremamente lineare all’esterno.

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Ancora una volta infatti il vero capolavoro è all’interno ed è costituito nuovamente dai mosaici. Rimarrete sicuramente colpiti dalla policromia di queste scene che appaiono nella penombra del mausoleo: anche qui potete cercare con i vostri figli le figure che più possono colpirli, come le notissime colombe intorno alla fontana, o gli animali che spuntano tra i tralci, o il grande fuoco acceso.

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Il secondo nucleo di monumenti compresi nel biglietto cumulativo si trova presso il duomo. Quest’ultimo infatti è di scarsa rilevanza, ma è affiancato da un altro piccolo scrigno di capolavori musivi: il basttistero Neoniano.
Terminato nel V secolo, ha pianta ottagonale e presenta al centro un fonte battesimale anch’esso di pianta ottagonale. La decorazione principale è costituita dai mosaici del soffitto, distribuiti entro tre fasce concentriche: all’esterno sono raffigurate delle architetture che compongono una sorta di quinte teatrali, nella fascia mediana sono raffigurati gli apostoli e al centro la scena del battesimo di Gesù.

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Nei pressi si visita anche il Museo Arcivescovile, che raccoglie molti reperti provenienti dall’antica cattedrale che sorgeva dove poi è stato edificato l’attuale duomo. Di notevole interesse sono soprattutto la cattedrale vescovile di Massimiano, in avorio, e gli ambienti della cappella arcivescovile: anche qui rimarrete colpiti dal trionfo di mosaici policromi!

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Il terzo polo di questa visita multipla è costituito dalla basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Sorta nel VI° secolo e dedicata a san Martino di Tours, è precedeuta da un portico di epoca molto più recente e affiancata dal caratteristico campanile a pianta circolare che si ritrova anche in molte altre chiese cittadine.

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L’interno, suddiviso in tre navate, presenta lungo quella principale l’impressionante decorazione a mosaico con la processione di santi e sante.
Ai bambini forse piacerà la raffigurazione del palazzo di Teodorico, con i tendaggi annodati che coprono precedenti figure umane poi cancellate, o quella della città di Classe, con le barche ancorate nel porto.

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Vale la pena fare una sosta (soprattutto in estate) nell’adiacente chiostro, ombreggiato e fresco.

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Consiglio poi di raggiungere il cosiddetto palazzo di Teodorico, che sorge a poca distanza dalla basilica, lungo via Roma. Potrete così divertirvi a valutare se somiglia o meno a quello raffigurato nella basilica, anche se in realtà ciò che si vede sono resti la cui origine è ancora dibattuta:  secondo alcuni sarebbe ciò che rimane di un corpo di guardia del VII°-VIII° secolo, secondo altri sarebbe parte del portico antistante una chiesa andata distrutta.

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Oltre ai monumenti compresi nel biglietto cumulativo, prevedete una sosta anche in due siti a ingresso gratuito. Sempre nei dintorni di Sant’Apollinare Nuovo, nei pressi della stazione, si trova la basilica di San Giovanni Evangelista. Edificata nel V° secolo, ma molto rimaneggiata in epoche successive, mostra un bel portale gotico. La chiesa è preceduta da un recinto quadrangolare ed è suddivisa in tre navate.

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Tornando verso il centro lungo via Diaz, una piccola deviazione permette di raggiungere il battistero degli Ariani. Si tratta di un piccolo edificio a pianta ottagonale; è più spoglio del battistero Neoniano, ma lo richiama. La cupola infatti è anche qui decorata a mosaico da una fascia con le figure degli apostoli che circondano la scena centarle del battesimo del Cristo. Se volete, potete cercare di trovare insieme ai vostri figli somiglianze e differenze tra le due raffigurazioni del battesimo.

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L’altro elemento che rende famosa Ravenna, oltre ai mosaici bizantini, è poi la presenza in città delle spoglie mortali di Dante Alighieri. La tomba di Dante si trova in fondo all’omonima via: il tempietto esterno è del Settecento, ma il sepolcro vero e proprio è quattrocentesco.

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Suscita curiosità la vicenda travagliata delle ossa, più volte spostate e occultate. Furono nascoste una prima volta nel Cinquecento all’interno del chiostro di San Francesco, per scongiurarne il trasferimento a Firenze. Furono nuovamente occultate nell’Ottocento, a seguito della soppressione degli ordini ecclesiastici e infine durante la seconda guerra mondiale. Nel giardino che sorge intorno alla tomba è infatti possibile vedere il luogo dove furono murate in una porta e rinvenute casualmente nel 1865 e anche dove furono messe al riparo nel 1944.
Guardatevi intorno, perchè tutta l’area che ruota intorno alla piazza San Francesco è permeata dalla sua presenza…

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Non potete poi perdere la centrale piazza del Popolo, circondata da eleganti palazzi, e le vie limitrofe. Passeggiate in lungo e in largo: troverete molti edifici “minori” che attireranno il vostro sguardo.

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Per riposarvi dopo la visita dei monumenti ravennati, ci sono due parchi che consiglio soprattutto se avete bambini al seguito.
I giardini pubblici si trovano a sud della Stazione, lungo viale Santi Baldini. Costruiti negli anni Trenta, ospitavano un tempo l’ippodromo e il velodromo e sono attualmente una grande area verde, con prati, alberi e giochi per bambini.

La rocca Brancaleone, costruita dai veneziani nel XV° secolo, si compone di una rocca vera e propria e di mura protette da torri circolari e da un fossato. All’interno dell’area che un tempo ospitava le guarnigioni, si trova ora un giardino con panchine, bar e giochi per bambini. Un luogo perfetto per una pausa per tutta la famiglia!

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Non lontano dalla rocca sorge infine un altro parco cittadino, con ampi prati e zone alberate, sorto intorno a uno dei monumenti imperdibili di Ravenna.
Dovete assolutamente visitare infatti il mausoleo di Teodorico (ingresso a pagamento, ma gratuito la prima domenica del mese), costruito nel VI° secolo. Rispetto agli altri monumenti ravennati che abbiamo visto, costruiti in mattoni, questo si distingue per essere invece edificato con blocchi di pietra.

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La parte inferiore, decagonale, è scandita all’esterno da nicchie coperte ad arco. Quella superiore è percorribile interamente all’esterno grazie a un ballatoio. All’interno è conservato il sarcofago in porfido rosso.
Impressionante la calotta di copertura, costituita da un pesantissimo monolito, che contribuisce a creare quel senso di solidità che permea tutta la struttura.

Un ultimo consiglio: prima di  lasciare Ravenna, passate anche da Sant’Apollinare in Classe, che sorge a qualche chilometro dalla città. La basilica è del VI° secolo; l’interno è suddiviso in tre navate e mostra un’abside decorata da meravigliosi mosaici con figure sacre, tra le quali spicca sant’Apollinare in atteggiamento orante, cui si rivolgono dodici candidi agnelli.

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Se poi la stagione lo consente, potete abbinare alla visita della città anche una puntata in spiaggia, in uno dei vari lidi ravennati.

 

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