lontrina

No agli zoo, sì a oasi, centri di recupero e santuari per animali

Prima o poi viene a tutti i genitori la voglia di portare i bambini a vedere da vicino gli animali. Ma una visita alla struttura sbagliata può trasformarsi in un’esperienza altamente diseducativa per il bambino, oltre che in un incentivo a sfruttare la sofferenza degli animali.

Prima di tutto, va ribadito che la visione di animali selvatici in cattività dà un’immagine completamente stravolta di quella che è la realtà di ogni singola specie. Lontani da quello che sarebbe il loro ambiente naturale, sono privati della libertà di movimento e impossibilitati a fare ciò che farebbero allo stato libero. Pensate ad esempio agli animali della savana, che dovrebbero muoversi per centinaia di km e che invece si trovano imprigionati in pochi metri quadri; o agli orsi polari, costretti a vivere a latitudini in cui boccheggiano dal caldo, o agli animali acquatici, piazzati in vasche di cemento.  Non ci può essere niente di educativo per i nostri figli nel vedere un animale che non somiglia per niente ai suoi simili in libertà.

pantera
E soprattutto è molto pericoloso abituare il bambino a ignorare la sofferenza altrui. Di fronte a un animale visibilmente apatico (che sta immobile a lungo, senza alcun interesse per ciò che lo circonda) o con comportamenti ossessivi (tipo muoversi forsennatamente avanti e indietro per la gabbia, o dondolare la testa, o grattarsi/mordersi/beccarsi ripetutamente una parte del corpo), oppure di fronte ad animali sporchi, feriti, zoppicanti, o tenuti in spazi ristretti, non deve passare il messaggio che va tutto bene e che la sofferenza di un altro essere è giustificata dal fatto che a noi fa piacere così. Questo può causare grossi danni nella crescita psicologica e abituare il bambino a ignorare i segnali di disagio e sofferenza degli altri, anche dei propri simili.

tigre
Ormai queste cose sono note a quasi tutti e infatti, rispetto a qualche decina di anni fa, i vecchi zoo sembrano praticamente scomparsi. A un’analisi più approfondità, però, si nota che spesso sono stati solo camuffati da altro. Non basta infatti che il nome della struttura sia stato cambiato in “bio-parco”, “parco natura” e simili per avere la certezza che si tratti di un luogo che ha a cuore il benessere dell’animale. Consiglio quindi di documentarsi molto bene, prima di scegliere.
Evitate tutti quei “parchi” che hanno un passato di giardino zoologico (a meno che non abbiano subito una radicale riconversione), perchè molto probabilmente hanno solo cambiato nome, mantenendo più o meno le strutture originarie. Evitate anche tutte quelle realtà che vengono contestate dalle associazioni animaliste, perchè probabilmente, anche dietro a facciate accattivanti, nascondono sofferenze e maltrattamenti.
Per una prima panoramica vi consiglio questa pagina, dove potete scaricare un dossier molto dettagliato su alcune strutture molto note in Italia (cliccate su “Per saperne di più″).

orso
La cosa migliore, se volete osservare gli animali selvatici, sarebbe farlo nel loro ambiente naturale, all’interno di parchi e oasi. Bisogna infatti abituare il bambino a comprendere che gli animali selvatici non sono lì per noi, ad aspettarci, ma che un incontro è un evento non scontato e bellissimo, che va favorito comportandoci nel modo corretto. Con un po’ di pazienza e con le guide giuste, si possono osservare uccelli e altri animali nelle oasi LIPU e nelle oasi WWF.
Se però volete un incontro più ravvicinato, una buona soluzione potrebbe essere quella dei centri di recupero (un elenco qui). Si tratta di luoghi dove vengono raccolti animali feriti da cacciatori o incidenti stradali, oppure sequestrati a chi li deteneva illegalmente.

volpina
Qui vengono curati e, se possibile, preparati al reinserimento in natura. In genere si possono visitare su appuntamento o in particolari giornate di apertura; da non perdere sono poi le occasioni in cui tali animali vengono liberati dopo le cure: vedere un animale che ritorna felice in libertà è davvero una bellissima esperienza per ogni bambino!

liberazione
Va poi detto che non importa scomodare animali selvatici o esotici per accontentare i nostri figli; per molti bambini cittadini vedere da vicino una mucca, una pecora o un maiale può essere già abbastanza insolito ed emozionante.
Evitate assolutamente gli allevamenti dove gli animali sono stipati nelle stalle in spazi minuscoli e dove passa il messaggio che si tratta di cose che attendono solo di essere trasformate in bistecche e salami. Anche le fiere itineranti danno un’immagine abbastanza triste: troverete mucche legate per ore alla sbarra, pecore e caprette pressate in recinti mignon, conigli e galline infilati in gabbie dove a stento riescono a girarsi. Come per gli zoo, vedrete solo un simulacro di quegli animali, ma non avrete la possibilità di osservare il loro vero comportamento!
Consiglio quindi piuttosto di orientarsi sulle fattorie didattiche o, ancora meglio, sui santuari che ospitano animali sottratti al macello (qui ce ne sono alcuni, ma potete trovarne altri in rete).

santuario
Qui i vostri bambini vedranno cosa fanno davvero gli animali “da fattoria” quando sono liberi di essere se stessi e potranno anche avvicinarsi a loro nel modo giusto.
Quindi scegliete il posto giusto e farete un doppio regalo, ai vostri figli e anche agli animali!

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