“Che splendida città è Firenze. L’avete mai vista? Ah! Quanto poco so di Voi; non so neppure quali città d’Italia Voi conosciate! Ebbene comunque sia, so che vorrei avervi qui, per potere andare noi due a braccetto a visitare questa gemma. I palazzi, i monumenti sono incantevoli, e superbi nella loro antichità, l’Arno scorre placidamente e taglia a mezzo la città. Ah! A proposito ditemi, Vi piace viaggiare? Per me è addirittura un bisogno, quando sto vario tempo senza fare almeno un piccolo giretto, mi viene addosso la “nostalgia” del viaggio. Vi piace questa espressione? Ebbene vedete strano, io non soffro la nostalgia per nessuna città, ma la soffro per modo di dire del viaggiare.”
Da una lettera del 22 settembre 1901, tratta dall’epistolario Dovete amarmi molto e senza fine.